il museo degli aquiloni

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la storia

Gi aquiloni Europei dopo il '500

     Gli aquiloni europei dopo il '500

     In Europa, l'esperienza del volo umano con gli aquiloni è parte di un processo più generale di progressiva attribuzione all'aquilone di nuovi compiti, da quelli scientifici a quelli militari e a quelli di soccorso, dove l'aquilone è usato come mezzo di sollevamento o di traino.

     A differenza degli aquiloni orientali, in Europa è possibile seguire questo processo fin dall'inizio, quando la losanga viene importata in Europa presumibilmente da mercanti olandesi intorno all'inizio del '500.

     La prima descrizione di un aquilone diverso dai dragoni è contenuta nel libro quarto di "Magiae naturalis", scritto da Gianbattista Della Porta nel 1558. La descrizione dell'aquilone, benché lunga e dettagliata, è priva di illustrazioni ed è stata fonte di numerose interpretazioni sulla forma dell'aquilone descritto.

     La prima illustrazione è invece contenuta in un libro olandese del 1618, "Silenus Alcibiadis"di Jacob Cats, e mostra una losanga a croce nel contesto di altri giochi per bambini.

     Un'altra illustrazione dell'epoca, contenuta in un libro di John Bate, "The Mysteries of Nature and Art", pubblicato in Inghilterra nel 1634, ci mostra un altro uso dell'aquilone. La losanga viene descritta da Bate come un mezzo per sollevare per aria petardi e fuochi artificiali, che vengono attaccati alla coda dell'aquilone: «quindi si accende la miccia, e si alza (l'aquilone) controvento in un campo aperto; ed appena la miccia è bruciata, darà fuoco ai petardi e ai fuochi che daranno più di una fioritura in aria; e quando il fuoco raggiungerà l'aquilone, incendierà il tessuto, cosa che sembrerà molto strana e spaventosa».

     Fino a tutta la prima metà del Settecento, gli aquiloni europei rimasero un gioco per bambini e un mezzo per sollevare petardi, conservando la forma della losanga, nelle due varianti ad arco e a croce.


[1] G.B. Della Porta: Magiae Naturalis", libri iiii, Neapoli, 1558, pp.69-70

[2] Jacob Cats: "Silenus Alcibiadis", Middelburg, 1618, fr. pag. 106.

[3] John Bate: "The Mysteries of Nature and Art", London, 1634, 80-2.